Quando si sente citare il nome di Bach si pensa sempre in prima istanza alla cascata di ricci della parrucca, al severo sguardo e alla mascella serrata di Johann Sebastian, quasi ignorando che la dinastia Bach venne portata avanti in maniera eccelsa da vari figli ricchi di talento, dei quali il nome più luminoso è sicuramente quello di Carl Philipp Emanuel.
Figura chiave nel dinamico superamento del gusto barocco e della transizione all’epoca classica, questo compositore incarna pienamente quello che in letteratura viene definito come Sturm und Drang. Il suo linguaggio passa dalla densità armonica e contrappuntistica del padre, a una leggerezza nell’utilizzo dei temi e a una chiarezza nella comunicazione delle emozioni tipica del periodo di transizione pre-classico. Tra le sue pagine strumentali più riuscite, i suoi tre concerti per violoncello proiettano il linguaggio espressivo dal barocco al classico, e incarnano perfettamente la necessità di alternare grandi contrasti tra i movimenti. In questo modo a un movimento iniziale gioioso e fresco segue un movimento lento struggente per chiudere di nuovo con allegria e brio nel concerto in la maggiore, mentre i tesi e fitti movimenti iniziale e finale del concerto in la minore sono incastonati da un dolce e solare Andante.
Integra il programma una sonata per violoncello e basso continuo, composta dal fratello Johann Christoph Friedrich.
Questo concerto vede come solista e direttore Thomas Chigioni, già direttore principale di Ensemble Locatelli, e segna l’ultima esecuzione per l’edizione di quest’anno della Stagione da parte dell’Ensemble stesso, che come già accaduto nel 2021 lascia a una formazione ospite il compito di esibirsi nel concerto conclusivo.
Carl Philipp Emanuel Bach (1714-1788)
Concerto per violoncello e orchestra in la minore Wq 170
Johann Christoph Friedrich Bach (1732-1795)
Sonata per violoncello e basso continuo in la maggiore
C.P.E. Bach
Concerto per violoncello e orchestra in la maggiore Wq 172